Raccontami di quanti gusti è fatta la luna
raccontami la fiaba
dei tuoi pensieri nella cruna dell’ago
con cui tessi geometrie per nuvole e costellazioni.
Raccontami la certezza di un cielo che palpita
sempre, e in ogni posto di sé
sincrono con la nostra essenza,
cosi che in ogni dove d’orizzonte
io veda ciò che ti passa per il cuore.
Archivio mensile:Settembre 2013
Così
Correrti incontro…
mentre gli occhi dei passanti s’accendono
come lampioni curiosi di tramonto
e braccia sono appigli certi
per il mio incedere nel tumulto di brividi.
Scorrerti addosso…
e sono rugiada, sospirata da squame di sirena
e sei luce
cantata da un faro.
In silenzio, l’arcobaleno.
‘Oltre il tempo di questo momento’
Note
lambiscono gli ultimi coriandoli di notte
dal sonno delle cicale goccia linfa
fin nelle dita.
Sboccio al limite del tuo sguardo
trasale il silenzio, mentre m’avvolgi in una radura di baci.
In autostrada
Arrivederci Assisi (la nostalgia del restare)
Stipo negli occhi
selciati, mura
quel futuro che s’affaccia tra le unghie
e lo smalto stanco.
Chiudo a chiave la pelle.
Eppure tra i marosi di prologhi ed epiloghi
che sovvertono un letto ancora sfatto
intravedo due colombi che intonano la mia nostalgia del restare.
Mascletà
Annuiscono le dita
al richiamo di ogni pertugio cesellato dall’ago
solcano smaniose la seta,
circumnavigano bottoni.
Lo sguardo impasta leccornie nelle asole
narici sospirano, forzano lo scrigno di labbra.
Ad un passo dal partorire umori
l’attimo rabbonisce la sua andatura
il tuo sorriso è una ciotola in cui mi sciolgo
per abbracciare il boccone più ambito.
Di nuovo ritorna
Spremo linfa
su foglie che gocciolano dai rami.
Il tempo di un tramonto per stiracchiarsi
prima che l’autunno intarsi il letargo.
La falena
Nel vento soffiato
da reliquia d’estate
t’infrangi sulla pelle
disegnando scorci di cielo notturno.
Socchiudo le intenzioni
forzo chiuse e briglie
inarco la schiena
mentre tu, falena, ti nutri delle mie ombre.