Aidana – ad Antonella-

Sono
in balia della battigia
a lanciare frammenti di note
tra le urla del mare.
Sono un tarlo
ebbro di resina
in questo tronco arenato
nel gesto di un’onda.
Girovago fra il crepitare
di stanze e corridoi
mentre saccheggio carta da parati
per farne la mia allegoria.
Sono strumento
tra i pensieri della Ragione
nascosta dietro al dito
di una bocca che zittisce;
sono respiro che piange
nel camminare su schegge di abitudine.
Ti distraggo
nel dirti ciò che sono
e nel mentre…

…sono
in balia della battigia,
frammento di nota
tra le urla del mare.

La via della pelle

Avviluppo il buonsenso
lungo la spirale delle convenzioni
lascio che goccioli con passo forbito
e senza inciampi nelle vesti illibate;
mentre il respiro si fa sempre più affine
all’affanno di vesti abusate
al ghigno di gradini barcollanti
non smette lo sguardo
d’osservare la scelta,
impavida e sgraziata
espugnare la via della pelle.
Assurge
sputa il sudore via dalla fronte
e mentre il castello macera
lucida il broccato di una mela
cangiante e rigoglioso
come il proprio piacere.