L’arte è un sorriso menzognero
una lingua che ride e imbeve le labbra
di turgore, per criptare denti affilati
carta che tiene a memoria e affronta la tempesta
ingenuamente consapevole.
L’arte è il siero che la morte sussurra
alla precarietà terrena
un antidoto che infetta la gola dei sensi
che spasimano per altri, e nuovi, sensi.
Orlo che si disfa da solo
prendendo in giro l’abito della convenzione.
Beata maledizione che assolve dalla realtà.