Non c’è luna stanotte
neppure la vedi se scansi le nuvole
perché è sotto al petto
e a tempo di un’altalena mi fa respirare
il gusto di uno spicchio di arancio
il profumo di spighe sulla sua falce.
Non c’è luna, stanotte
il tempo detta che tu sia lontano
e per quei grammi di minuti in cui ci carezzammo
tutto diventa pegno, come avere una moneta buia sotto la lingua
scoprire che pure le lacrime hanno il sangue.
Nelle rare mattine, vedere che c’è la luna
mi fa ricordare che noi siamo possibili
e sappiamo stondare i chiaroscuri
in un cuore.
Sia fatta la sua involontarietà.
Archivio mensile:Marzo 2017
I tanti cocci
Coi tanti cocci
io i miei tu i tuoi
faremo un giardino, e il rosso
sarà il perchè dei fiori, il verde
sarà la vita che si risveglia
con le dita stiracchiate all’azzurro.
Coi tanti cocci ci hanno fatto sanguinare,
sotto foglie di rabbia che non cadevano mai
crescevamo curvi, non coagulavamo mai
e il cielo non c’era mai.
Coi tanti cocci
io i miei tu i tuoi, ci siamo presi tra le dita
e abbiamo stretto la parte dolce
quella che annusi subito dopo il dolore
e delle schegge è rimasta solo la luce
che buona illumina i nostri tanti cocci
in una reggia di semplicità.
La testa dall’altra parte
Credo sia notte
perchè di notte il corpo nuota nel silenzio
lasciandosi la possibilità di non avere risposte.
E’ difficile starsene a occhi aperti
disabilitati alla vita, è difficile
se penso che non ho perso l’istinto di chiuderli
quando apro la strada ai ricordi.
Giro la testa dall’altra parte
la parete prende e rimbalza il mio respiro sulle cornici di momenti felici
un muro di colori e sorrisi, così mi hanno detto
e io poco sotto, reale e lugubre, nella pelle tribale e reincarnata da tubi.
Mi state drizzando la testa
verso il mio stato di grazia, mi aprite la mano
ma il mio Stato non c’è.
Tanta strada nella testa
la musica goccia i timpani
il ghiaccio scioglie le vene
la testa dalla parte della mia ragione.