Un preambolo di rugiada solca la notte
tra le narici il contatto
del cielo alla sua terra.
Quante stelle a giocare sulle nuvole
chi rasserena prima vince i miei occhi
così, una dopo l’altra si avvitano al cuore
e mi incarno in anima, per essergli di luce.
Archivio mensile:Marzo 2018
Io sono fatta
Io sono fatta di anime affini
un dedalo di muscoli e vene
da correrci contromano fermare il respiro
perchè il cuore passi
lungo antiche vite.
Io sono fatta di viaggi nel tempo
battere e levare suonati da ogni strumento
per fare nei tuoi occhi la forma dei ricordi:
da lì volammo, a qui.
Stella
Il cielo al tramonto
si inneva di rosa
attenua il malessere
dei petali ridondanti di pioggia.
I pianeti nascono dalle possibilità della notte
Stella lo sa, e condensa un bacio alla mia finestra.
Così la sento parlare
tra le righe che gocciano sul vetro
la abbraccio con le dita
e la gravità mi esplora.
Prima di alzare
Prima di alzare le parole su una donna
ricorda che sei nato dalla sua bocca
che urlava di fiato per correrti incontro alla terra
e una lama accendeva il suo ventre della tua alba.
Schiudevi la carne con la tua testa
ricorda la spinta tra i suoi petali
che cogliesti e le porgesti in ciglia
annodate di rugiada quando ti vide.
Ricorda i fiori, le note dei suoi seni nei ghirigori di gioia
prima di alzare le mani su una donna
ricorda le sue mani sulla pancia
ali rosa che mai volarono
sul bordo del cielo, lì le lasciò
per medicare ogni tua caduta.
La grinza
Dai miei occhi di farfalla
non arrivo a voltarli colore per colore
volo intorno a me con due tagli sulla schiena
imperfetta, nella grinza di un’ala.
Il vento mi sorride incontro
tu mi rubi all’ultimo istante
e fai di quella grinza l’imbastire
delle mie labbra alle tue carezze.
Capelli biondi
Capelli
sottili come il sole che sbircia dagli scuri
biondi come sanno essere nell’età di angelo
dove l’estate non scolora mai
e i castelli in aria resistono ai temporali.
In quella stanza di principesse
la sveglia suona un tempo strappato
capelli biondi su un cuscino di metallo
e il sole sviene oltre gli scuri.
Immagine scolpita
Che tu sia per me
ferro in cui riverbero
ciò che vollero spegnermi;
che tu sia un equilibrio affilato
tra i miei fianchi e la terra,
che tu sia sinfonica madre
che intaglia l’aria in mille primavere
per farci danzare come spine di coraggio
come rose immortali.