Nebulizzo un’alba di inchiostro
al centro del bianco
le spalle si destano
sotto il prevaricare del tuo respiro
che sceglie con dovizia i pori
contorna di passi le nuvole
di insenature e foci le lenzuola
di vestigia d’Eden la tovaglia.
Serro gli angoli del foglio
non s’arrendono i denti
alla dinastia di accenti
che imponi alla mia voce.
…grave
…acuto
…oltre
l’acmè è stridore
di tutte le ossa in bocca
forzano lo spazio del bianco
perchè il sempre abbia il suo prima e il suo dopo.
Courtesy photo: Marco Ambrosi