Ho paura
nel buio che digerisce le ombre
e nei piedi mi allinea le profondità.
E’ notte ma non per le iridi
che girovagano il soffitto a passo di lucciole,
consolano il singhiozzo nelle caviglie
uncinate dai punti interrogativi.
Ho paura
del buio che contrae le ginocchia sullo sterno,
spasmi
che si distendono solo sotto le tue dita
desiderate da ogni collina che ho sottopelle.
Disegno trigonometrie improbabili
in cielo e sul materasso.
Volere è potere
… in uno sprazzo mentale
…in uno spruzzo di attimi.
Profumi ferrosi
di baci mozzicati
sei schiena piena di contraddizioni
disseminata di piume e pugnali.
Il mento è faro
sbanda la Stella Polare
il cielo si annoda
a specchio delle mie corde vocali.