Narra la favola
che nel primo tuo vagito fosti costola,
organo a percuotere
per suonarci via la colpa.
Narra la favola
che l’ombra sia sposa a infinito della vita
e tu, Donna, sei vita
senza mai possibilità
di toglierti le colpe
-neppure di notte, chè le ombre non ci sono-.
Dovere e sacrificio
sono le fabbriche dell’infelicità.
Mi sono licenziata.