Dalla porta

Lo scorcio è un perenne subbuglio
quello che vedo è spintonato
dai sogni, che pure loro durano poco
perchè un mozzicone di egoismo li brucia.
Quanta confusione
su un letto offerto al palato dell’amore
non so se sia vino rosso o sangue
non so se essere ebbra o pazza
per aver assistito alla scena del crimine.
E tutti questi pezzi
bicchieri frastornati
lenzuola di evasione
risate focomeliche
si ricompongono sulle pareti
di una stanza che aspetta un papavero tra le dita
per sentirsi cadavere.

Dalla porta rimane uno spiraglio
i piedi del morto o l’orizzonte
sceglilo tu il prossimo scorcio.