Sui nostri volti
le geometrie suggerite dalle foglie in autunno,
qualche scia di cometa
tra i capelli.
Ma risa e gesti
ancora immuni alla malattia di un tempo ormai andato,
frizzanti e caotici
come fiori spontanei sul prato dell’adolescenza.
Ricomincio da qui
limo i contorni di questa immagine
affinché combacino
col desiderio del ‘non mai stato’.
La tengo stretta in mente
mentre varco la zona di limbo
tra ero e sono.