Chissà se ci perdonerai
per le nuvole di miseria umana che ti insozzano il viso
per l’avorio che si frange in sangue
su chi lo indossa e vorrebbe il tuo pallore
chissà se hai ancora il cuore calpestato
o hai cancellato i torti con un gesto di stelle.
Fluiscono domande e insieme al poco vento
ti confido una poesia terrena, che sparirebbe
se la appendessi nel tuo armadio indaco. Pochi versi
liberati quando inclino la tempia al mio amato
in un tempo non ancora per noi.
I fiori suonano di campane a festa
mezzanotte è una fiaba di speranza.
Ora è il giorno perfetto per tutto
fuorché per la realtà.