Ero innocente
negli sguardi che parlavo
con la bocca distesa sulla curva del gomito
e gli occhi a fior di pelle.
Una verticale di carne
dai tuoi inguini al cielo
ero innocente, tra capezzoli e orgasmi
lo ero sul colore della lingua delle labbra
del cuore che si toccava perchè tu non bastavi.
Ero innocente
anche giacendo nel brago di parole scarlatte
insalivavo le lenzuola più pure
per tenerti -denso- a me.
Innocente io
di una passione che si percuote il petto
puttana di unghie rosse
e beve cenere, come fosse latte.