Avvolta dalla bruma del sogno
scorcio l’alba al mio volerti
e dilato le costole con respiri incompiuti
per farci entrare come frecce le tue dita.
Sto per lasciarti andare
nei lineamenti che vestirò da sveglia
ma un sibilo, ancora uno scagli
su quella vertebra che mi fa ponte col peccato.
Ora capisco
i passi del sole.