È un vestito
a mare amaro, una seta fitta
quella che scuote la pietra sotto i piedi
dal vicolo della musica
tu mi arrivi alle lacrime
all’angolo dove avrei voluto essere dimenticata
dove ho lasciato la parte di cuore che fa troppo male
e scocchi note verso i miei occhi
che ti raggiungono, a gradini svelti
abbracciando la pace che si è fermata
tra le pieghe della gonna.
Le onde che quell’uomo sputò sulla mia schiena
spariscono in boccate d’indaco.