Ho brama
di fare della lingua una vallata
stare ai tuoi crepacci come natura che attende le stagioni
insinuare nebbia sulla tua pelle calda
per vederci decollare un volo di nuvole, quelle senza il brusio
d’annunciare pioggia.
E proprio la pioggia, scovarmela addosso
fatta fiume a portarti, a mettere radici sulle mie labbra.
E più non governo il ciclo di vita del piacere.